domenica 26 aprile 2015

Traduzione da Cornelio Nepote (Miltiades, V)


La battaglia di Maratona

Athenienses copias ex urbe eduxerunt locoque idoneo castra fecerunt. Dein, postero die, sub montis radicibus acie regione non apertissima instructa, proelium commiserunt hoc consilio, ut et montium altitudine tegerentur et arborum tractu equitatus hostium impediretur, ne multitudine clauderentur. Datis (
Dati, comandante dell’esercito persiano), etsi non aequum locum videbat suis, tamen fretus numero copiarum suarum confligere cupiebat, eoque magis quod, priusquam Lacedaemonii subsidio venirent, dimicare utile arbitrabatur. Itaque in aciem peditum centum, equitum decem milia produxit proeliumque commisit. In quo tanto plus virtute valuerunt Athenienses, ut decemplicem numerum hostium profligarint, adeoque eos perterruerunt, ut Persae non castra, sed naves petierint. Qua pugna nihil adhuc exstitit nobilius: nulla enim umquam tam exigua manus tantas opes prostravit.

Cornelio Nepote,
Miltiades (V)
 
http://img2.blogblog.com/img/icon18_edit_allbkg.gifTraduzione
 
Gli Ateniesi fecero uscire le truppe dalla città e posero l’accampamento in un luogo idoneo. Poi, il giorno dopo, schierato l’esercito alle falde del monte, in un terreno non molto aperto, attaccarono battaglia con questo accorgimento (piano, progetto), (cioè) che fossero protetti dall’altezza dei monti e che la cavalleria nemica fosse ostacolata dalla distesa di alberi, al fine di non essere circondati dalla moltitudine (dei nemici). Dati, anche se vedeva il luogo non favorevole ai suoi, tuttavia, confidando nel numero delle sue truppe, desiderava venire allo scontro, tanto più perché riteneva utile combattere prima che arrivassero in aiuto gli Spartani. Pertanto mise in campo (produxit in aciem) centomila fanti e diecimila cavalieri (milia deve essere collegato sia a decem sia a centum) e attaccò battaglia. E in questa (nesso relativo) gli Ateniesi prevalsero (plus valuerunt: lett.: valsero di più) in valore tanto che sconfissero un numero di nemici dieci volte superiore (lett.: "decuplo"), e li atterrirono a tal punto che i Persiani non fuggirono verso (lett.: non si diressero) l’accampamento, ma (addirittura) verso le navi. Niente finora è esistito di più nobile di questa (nesso relativo) battaglia: mai infatti una schiera tanto piccola piegò (abbatté, umiliò) una potenza tanto grande.

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