Canto 2
che mai non cessa, e vien più ognor crescendo:
essi di qua di là con umil vele
vansi aggirando, e l'alto mar scorrendo.
Ma
perché varie fila a varie tele
uopo mi son, che tutte ordire intendo,
lascio Rinaldo e l'agitata prua,
e torno a dir di Bradamante sua.
31 Io parlo di quella inclita
donzella,
per cui re Sacripante in terra giacque,
che di questo signor degna sorella,
del duca Amone e di Beatrice nacque.
La gran possanza e il molto ardir di quella
non meno a Carlo e tutta Francia piacque
(che più d'un paragon ne vide saldo),
che 'l lodato valor del buon Rinaldo.
Canto 13
poi che restar tutti li vide estinti,
fuggì piangendo e con le mani ai crini,
per selve e boscherecci labirinti.
Dopo aspri e malagevoli camini,
a gravi passi e dal timor sospinti,
in ripa un fiume in un guerrier scontrosse;
ma diferisco a ricontar chi fosse:
43 e torno all'altra, che si
raccomanda
al paladin che non la lasci sola;
e dice di seguirlo in ogni banda.
Cortesemente Orlando la consola;
e quindi, poi ch'uscì con la ghirlanda
di rose adorna e di purpurea stola
la bianca Aurora al solito camino,
partì con Isabella il paladino.
44 Senza trovar cosa che
degna sia
d'istoria, molti giorni insieme andaro;
e finalmente un cavallier per via,
che prigione era tratto, riscontraro.
Chi fosse, dirò poi; ch'or me ne svia
tal, di chi udir non vi sarà men caro:
la figliuola d'Amon, la qual lasciai
languida dianzi in amorosi guai.
…………………………………………………….
80 Ma lasciàn Bradamante, e non v'incresca
che quando sarà il tempo ch'ella
n'esca,
la farò uscire, e Ruggiero altretanto.
Come raccende il gusto il mutar esca,
così mi par che la mia istoria, quanto
or qua or là più variata sia,
meno a chi l'udirà noiosa fia.
81 Di molte fila esser
bisogno parme
a condur la gran tela ch'io lavoro.
E però non vi spiaccia d'ascoltarme,
come fuor de le stanze il popul Moro
davanti al re Agramante ha preso l'arme,
che, molto minacciando ai Gigli d'oro,
lo fa assembrare ad una mostra nuova,
per saper quanta gente si ritruova.
|
Canto 20
prima, Signor, che di costor più dica.
Passò Druenza, il Rodano e la Sonna,
e venne a piè d'una montagna aprica.
Quivi lungo un
torrente, in negra gonna
vide venire una femina antica,
che stanca e lassa era di lunga via,
ma via più afflitta di malenconia.
107 Questa è la vecchia che
solea servire
ai malandrin nel cavernoso monte,
là dove alta giustizia fe' venire
e dar lor morte il paladino conte.
La vecchia, che timore ha di morire
per le cagion che poi vi saran conte,
già molti dì va per via oscura e fosca,
fuggendo ritrovar chi la conosca.
108 Quivi d'estrano cavallier
sembianza
l'ebbe Marfisa all'abito e all'arnese;
e perciò non fuggì, com'avea usanza
fuggir dagli altri ch'eran del paese;
anzi con sicurezza e con baldanza
si fermò al guado, e di lontan l'attese:
al guado del torrente, ove trovolla,
la vecchia le uscì incontra e salutolla.
Canto 23
52 Poi che l'altro matin la
bella Aurora
l'aer seren fe' bianco e rosso e giallo,
tutto 'l popul gridando: Mora, mora,
Lo sciocco vulgo l'accompagna fuora,
senz'ordine, chi a piede e chi a cavallo;
e 'l cavallier di Scozia a capo chino
ne vien legato in s'un piccol ronzino.
53 Ma Dio, che spesso
gl'innocenti aiuta,
né lascia mai ch'in sua bontà si fida,
tal difesa gli avea già proveduta,
che non v'è dubbio più ch'oggi s'uccida.
Quivi Orlando arrivò, la cui venuta
alla via del suo scampo gli fu guida.
Orlando giù nel pian vide la gente
che traea a morte il cavallier dolente.
54
Era con lui quella fanciulla, quella
che ritrovò ne la selvaggia grotta,
del re galego la figlia Isabella,
in poter già de' malandrin condotta,
poi che lasciato avea ne la procella
del truculento mar la nave rotta:
quella che più vicino al core avea
questo Zerbin, che l'alma onde vivea.
55 Orlando se l'avea fatta
compagna,
poi che de la caverna la riscosse.
Quando costei li vide alla campagna,
domandò Orlando, chi la turba fosse.
- Non so, - diss'egli; e poi su la montagna
lasciolla, e verso il pian ratto si mosse.
Guardò Zerbino, et alla vista prima
lo giudicò baron di molta stima.
Canto 23
136 I pastor che sentito
hanno il fracasso,
lasciando il gregge sparso alla foresta,
chi di qua, chi di là, tutti a gran passo
vi vengono a veder che cosa è questa.
Ma son giunto a quel segno il qual s'io
passo
vi potria la mia istoria esser molesta;
et io la vo' più tosto diferire,
che v'abbia per lunghezza a fastidire.
|
[1] Crudele è il vento nei confronti della
nave di Rinaldo, che, per ordine di Carlo, sta andando in Bretagna a cercare
rinforzi.
[2] E’ Gabrina, che custodiva Isabella,
promessa sposa di Zerbino, rapita dai malandrini. Orlando ha ucciso i malandrini
e l’ha liberata.
Nessun commento:
Posta un commento