Morte di
Annibale
I Romani sono venuti a sapere che il loro grande
nemico, Annibale, è ospitato da Prusia, re di Bitinia. Dunque, si presentano
da quest’ultimo e gli chiedono la consegna di Annibale. Prusia, per quanto di
mala voglia, non può rifiutare (è un piccolo re, mentre Roma è una
superpotenza), quindi indica ai Romani dove si trova il cartaginese.
Hannibal
uno loco se tenebat, in castello quod ei a rege datum erat muneri, idque sic
aedificaverat, ut in omnibus partibus aedificii exitus haberet, scilicet
verens (1) ne eveniret quod accidit. Huc cum legati Romanorum venissent ac
multitudine armatorum domum eius circumdedissent, puer (2) ab ianua
prospiciens Hannibali dixit plures praeter consuetudinem armatos apparere.
Qui (3) imperavit ei ut omnes fores aedificii circumiret ac propere sibi
nuntiaret, num eodem modo undique obsideretur (4). Puer cum celeriter, quid
vidisset (5), renuntiasset omnesque exitus occupatos ostendisset, sensit
Hannibal id non fortuito factum, sed se peti (6) neque sibi diutius vitam
esse retinendam. Quam (7) ne alieno arbitrio dimitteret, memor pristinarum
virtutum, venenum, quod semper secum habere consueverat, sumpsit.
Cornelio
Nepote, Hannibal, XII
NOTE
1)
E’
un verbo che significa “temere”, dunque regge la costruzione tipica dei verba timendi.
2)
Puer = schiavo
3)
Nesso
relativo.
4)
E’
retto da num, che è una particella
interrogativa (dunque, la proposizione è una interrogativa indiretta).
5)
E’
retto da quid, che è un pronome
interrogativo (dunque, la proposizione è una interrogativa indiretta).
6)
Petere = cercare, prendere di mira.
7) Nesso relativo.
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Traduzione
Annibale
risiedeva in un solo (questo è il significato di unus, non il semplice articolo "un") luogo, in un
castello (lett.: luogo fortificato) che gli (ei) era stato dato in dono (muneri;
insieme ad ei forma la costruzione
detta del doppio dativo) dal re, e lo aveva disposto (lett.: costruito) in
modo tale che aveva (ma anche: avesse) uscite in ogni parte dell’edificio,
evidentemente temendo che succedesse quello che (poi) successe. Essendo
giunti qui gli ambasciatori romani ed avendo circondato la sua casa con una
moltitudine di armati, uno schiavo guardando dalla porta, disse ad Annibale
che si vedevano più armati del solito (lett.: apparivano parecchi armati,
oltre la consuetudine). Costui (cioè, Annibale) gli (cioè, allo schiavo)
comandò di ispezionare (o che
ispezionasse, ma non affinché,
perché è una completiva, non una finale) tutte le porte dell’edificio e di
riferirgli immediatamente se era assediato allo stesso modo da ogni parte.
Dopo che (ma anche: poiché) lo schiavo gli ebbe riferito celermente che cosa
aveva visto e gli ebbe spiegato che tutte le uscite erano (state) bloccate,
Annibale capì che questo non succedeva per caso (lett.: non era stato fatto
casualmente), ma che cercavano lui (lett.: lui era cercato) e che la sua vita
era ormai alla fine (lett.: che non doveva conservare più a lungo la vita).
(Allora), per non affidarla all’arbitrio altrui, memore dell’antico valore
(lett. è plurale), bevve il veleno che era solito tenere sempre con sé.
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mercoledì 29 aprile 2015
Traduzione da Cornelio Nepote (Hannibal, XII)
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