mercoledì 29 aprile 2015

Traduzione da Cornelio Nepote (Hannibal, XII)


Morte di Annibale
 
I Romani sono venuti a sapere che il loro grande nemico, Annibale, è ospitato da Prusia, re di Bitinia. Dunque, si presentano da quest’ultimo e gli chiedono la consegna di Annibale. Prusia, per quanto di mala voglia, non può rifiutare (è un piccolo re, mentre Roma è una superpotenza), quindi indica ai Romani dove si trova il cartaginese.
 
Hannibal uno loco se tenebat, in castello quod ei a rege datum erat muneri, idque sic aedificaverat, ut in omnibus partibus aedificii exitus haberet, scilicet verens (1) ne eveniret quod accidit. Huc cum legati Romanorum venissent ac multitudine armatorum domum eius circumdedissent, puer (2) ab ianua prospiciens Hannibali dixit plures praeter consuetudinem armatos apparere. Qui (3) imperavit ei ut omnes fores aedificii circumiret ac propere sibi nuntiaret, num eodem modo undique obsideretur (4). Puer cum celeriter, quid vidisset (5), renuntiasset omnesque exitus occupatos ostendisset, sensit Hannibal id non fortuito factum, sed se peti (6) neque sibi diutius vitam esse retinendam. Quam (7) ne alieno arbitrio dimitteret, memor pristinarum virtutum, venenum, quod semper secum habere consueverat, sumpsit.
 
Cornelio Nepote, Hannibal, XII
 
NOTE
 
1)      E’ un verbo che significa “temere”, dunque regge la costruzione tipica dei verba timendi.
2)      Puer = schiavo
3)      Nesso relativo.
4)      E’ retto da num, che è una particella interrogativa (dunque, la proposizione è una interrogativa indiretta).
5)      E’ retto da quid, che è un pronome interrogativo (dunque, la proposizione è una interrogativa indiretta).
6)      Petere = cercare, prendere di mira.
7)      Nesso relativo.
 
 
Traduzione
 
 
Annibale risiedeva in un solo (questo è il significato di unus, non il semplice articolo "un") luogo, in un castello (lett.: luogo fortificato) che gli (ei) era stato dato in dono (muneri; insieme ad ei forma la costruzione detta del doppio dativo) dal re, e lo aveva disposto (lett.: costruito) in modo tale che aveva (ma anche: avesse) uscite in ogni parte dell’edificio, evidentemente temendo che succedesse quello che (poi) successe. Essendo giunti qui gli ambasciatori romani ed avendo circondato la sua casa con una moltitudine di armati, uno schiavo guardando dalla porta, disse ad Annibale che si vedevano più armati del solito (lett.: apparivano parecchi armati, oltre la consuetudine). Costui (cioè, Annibale) gli (cioè, allo schiavo) comandò di ispezionare (o che ispezionasse, ma non affinché, perché è una completiva, non una finale) tutte le porte dell’edificio e di riferirgli immediatamente se era assediato allo stesso modo da ogni parte. Dopo che (ma anche: poiché) lo schiavo gli ebbe riferito celermente che cosa aveva visto e gli ebbe spiegato che tutte le uscite erano (state) bloccate, Annibale capì che questo non succedeva per caso (lett.: non era stato fatto casualmente), ma che cercavano lui (lett.: lui era cercato) e che la sua vita era ormai alla fine (lett.: che non doveva conservare più a lungo la vita). (Allora), per non affidarla all’arbitrio altrui, memore dell’antico valore (lett. è plurale), bevve il veleno che era solito tenere sempre con sé. 
 
 
 
 
 

 

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