domenica 26 aprile 2015

Traduzione da Cesare (Bellum Gallicum, IV, 27)


I Britanni fanno atto di sottomissione a Cesare
 
Hostes proelio superati, simul atque se ex fuga receperunt, statim ad Caesarem legatos de pace miserunt; obsides daturos quaeque imperasset se (1) facturos polliciti sunt. Una cum his legatis Commius Atrebas venit, quem supra (2) demonstraveram a Caesare in Britanniam praemissum. Hunc illi e navi egressum, cum ad eos oratoris modo Caesaris mandata deferret, comprehenderant atque in vincula coniecerant. Tum proelio facto remiserunt et in petenda pace eius rei culpam in multitudinem contulerunt et propter imprudentiam ut sibi ignosceretur petiverunt (3). Caesar, questus quod, cum ultro in continentem legatis missis pacem ab se petissent, bellum sine causa intulissent (4), ignoscere (5) imprudentiae dixit obsidesque imperavit; quorum illi partem statim dederunt, partem ex longinquioribus locis accersitam paucis diebus se daturos dixerunt.
 
Cesare, De bello Gallico (IV, 27)
 
NOTE
 
1) Funge da soggetto anche per il precedente “daturos”.
2) “Precedentemente”.
3) Costruzione: et petiverunt ut ignosceretur propter imprudentiam.
4) Congiuntivo obliquo.
5) Verbo di un’infinitiva, il cui soggetto sottinteso è “se”.
 
Traduzione
 
I nemici, vinti in battaglia, non appena si riebbero dalla fuga, subito mandarono a Cesare degli ambasciatori per (trattare) la pace; promisero che avrebbero dato ostaggi e avrebbero fatto ciò che lui avesse comandato. Insieme con questi ambasciatori venne Commio Atrebate, di cui precedentemente avevo detto che era stato mandato da Cesare in Britannia (lett.: che avevo detto mandato). Quelli (cioè i Britanni: illi è nominativo maschile plurale) l’avevano catturato e messo in catene non appena sbarcato (lett.: avevano catturato e messo in catene hunc e navi egressum, questo, uscito dalla nave), mentre riferiva loro (cum deferret ad eos) in qualità di ambasciatore (lett.: col modo di un ambasciatore) il messaggio di Cesare. Allora, conclusa la battaglia, (lo) restituirono e nel chiedere la pace attribuirono la colpa di quel fatto (cioè, dell'aver catturato e imprigionato un ambasciatore di Cesare) alla moltitudine e chiesero di essere perdonati (lett.: che si perdonasse a loro: c'è la costruzione al passivo dei verbi che reggono il dativo, quale è ignoscere) per l’ignoranza. Cesare, lamentatosi per il fatto che (quod è la congiunzione subordinante, di tipo dichiarativo, che regge intulissent), dopo avergli chiesto la pace (i Britanni a lui) mandando spontaneamente (ultro) degli ambasciatori  (letteralmente, ablativo assoluto con participio passato: mandati spontaneamente ambasciatori) nel continente (o nella terraferma, cioè in Gallia), avevano fatto la guerra senza motivo, disse che perdonava l’ignoranza e richiese (comandò) ostaggi; di questi (ostaggi) quelli (i Britanni) parte ne diedero subito, parte, fatta venire da luoghi piuttosto lontani, dissero che l’avrebbero data entro pochi giorni.
 
 

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