Canto 1
E così Orlando arrivò quivi a punto:
ma tosto si pentì d'esservi giunto;
7 che vi fu tolta la sua
donna poi:
ecco il giudicio uman come spesso erra!
Quella che dagli esperii ai liti eoi
avea difesa con sì lunga guerra,
or tolta gli è fra tanti amici suoi,
senza spada adoprar, ne la sua terra.
Il savio imperator, ch'estinguer vòlse
un grave incendio, fu che gli la tolse.
(Angelica e Sacripante si rivelano diversi da come
appaiono)
51 Ma non però disegna de l'affanno
che lo distrugge alleggierir chi l'ama,
e ristorar d'ogni passato danno
con quel piacer ch'ogni amator più brama:
ma alcuna finzione, alcuno inganno
di tenerlo in speranza ordisce e trama;
tanto ch'a quel bisogno se ne serva,
poi torni all'uso suo dura e proterva.
52 E fuor di quel cespuglio
oscuro e cieco
fa di sé bella et improvisa mostra,
come di selva o fuor d'ombroso speco
Diana in scena o Citerea si mostra;
e dice all'apparir: - Pace sia teco;
teco difenda Dio la fama nostra,
e non comporti, contra ogni ragione,
ch'abbi di me sì falsa opinione. –
……………………………………………….
57 - Se mal si seppe il
cavallier d'Anglante
pigliar per sua sciochezza il tempo buono,
il danno se ne avrà; che da qui inante
nol chiamerà Fortuna a sì gran dono
(tra sé tacito parla Sacripante):
ma io per imitarlo già non sono,
che lasci tanto ben che m'è concesso,
e ch'a doler poi m'abbia di me stesso.
58 Corrò la fresca e matutina
rosa,
che, tardando, stagion perder potria.
So ben ch'a donna non si può far cosa
che più soave e più piacevol sia,
ancor che se ne mostri disdegnosa,
e talor mesta e flebil se ne stia:
non starò per repulsa o finto sdegno,
ch'io non adombri e incarni il mio
disegno. -
Canto 2 (Angelica
e l’eremita)
Fuggendo non avea fatto via molta,
che scontrò un eremita in una valle,
ch'avea lunga la barba a mezzo il petto,
devoto e venerabile d'aspetto.
13 Dagli anni e dal digiuno
attenuato,
sopra un lento asinel se ne veniva;
e parea, più ch'alcun fosse mai stato,
di conscienza scrupolosa e schiva.
Come egli vide il viso delicato
de la donzella che sopra gli arriva,
debil quantunque e mal gagliarda fosse,
|
tutta per carità se gli commosse.
Canto 8
Mentre a dir di Rinaldo attento sono,
d'Angelica gentil m'è sovenuto,
di che lasciai ch'era da lui fuggita,
e ch'avea riscontrato uno eremita.
30 Alquanto la sua istoria io
vo' seguire.
Dissi che domandava con gran cura,
come potesse alla marina gire;
che di Rinaldo avea tanta paura,
che, non passando il mar, credea morire,
né in tutta Europa si tenea sicura:
ma l'eremita a bada la tenea,
perché di star con lei piacere avea.
31 Quella rara bellezza il
cor gli accese,
e gli scaldò le frigide medolle:
ma poi che vide che poco gli attese,
e ch'oltra soggiornar seco non volle,
di cento punte l'asinello offese;
né di sua tardità però lo tolle:
e poco va di passo e men di trotto,
né stender gli si vuol la bestia sotto.
……………………………………………..
46 Come la donna il cominciò
a vedere,
prese, non conoscendolo, conforto;
e cessò a poco a poco il suo temere,
ben che ella avesse ancora il viso smorto.
Come fu presso, disse: - Miserere,
padre, di me, ch'i' son giunta a mal porto. -
E con voce interrotta dal singulto
gli disse quel ch'a lui non era occulto.
47 Comincia l'eremita a
confortarla
con alquante ragion belle e divote;
e pon l'audaci man, mentre che parla,
or per lo seno, or per l'umide gote:
poi più sicuro va per abbracciarla;
et ella sdegnosetta lo percuote
con una man nel petto, e lo rispinge,
e d'onesto rossor tutta si tinge.
48 Egli, ch'allato avea una
tasca, aprilla,
e trassene una ampolla di liquore;
e negli occhi possenti, onde sfavilla
la più cocente face ch'abbia Amore,
spruzzò di quel leggiermente una stilla,
che di farla dormire ebbe valore.
Già resupina ne l'arena giace
a tutte voglie del vecchio rapace.
49 Egli l'abbraccia et a
piacer la tocca,
et ella dorme e non può fare ischermo.
Or le bacia il bel petto, ora la bocca;
non è chi 'l veggia in quel loco aspro et ermo.
Ma ne l'incontro il suo destrier trabocca;
ch'al disio non risponde il corpo infermo:
era mal atto, perché avea troppi anni;
e potrà peggio, quanto più l'affanni.
50 Tutte le vie, tutti li
modi tenta,
ma quel pigro rozzon non però salta.
Indarno il fren gli scuote, e lo tormenta;
e non può far che tenga la testa alta.
Al fin presso alla donna s'addormenta;
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giovedì 16 aprile 2015
"Essere" e "apparire" nell'Orlando furioso
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