L’amore in Chretien
M. I., vol. I,
pp. 262-64, 267-70.
Chretien è attivo fra il
1160 e il 1190 a Troyes, capitale della Champagne (Francia
centro-settentrionale). E’ autore di una serie di romanzi di materia bretone in
ottonari rimati.
In Lancelot ou le chevalier de la charret
Lancillotto appare come il tipo del cavaliere totalmente devoto
all’amore: non fa una piega quando Ginevra lo rifiuta perchè ha esitato
a salire sulla carretta infamante; esegue, con grande onta, il suo ordine di comportarsi
da vile in torneo; si prosterna davanti al suo letto e l’adora (quando arriva e
quando parte).
Ma in Chretien è presente anche il tema dell’amore
coniugale: nell’Erec et Enide, Erec ama tanto la moglie
che la cosa appare eccezionale (al castello se ne sparla); ed è l’autore stesso
che dice: “mai si vide così bella coppia di sposi”. Nel Cligés,
Fenice, l’eroina protagonista, rifiuta la doppiezza del matrimonio (di
convenienza) e dell’amore (sincero).
Si direbbe una mediazione ideologica con la cultura
cattolica.
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