sabato 23 maggio 2015

Risposte ai quesiti di Italiano (Letteratura - classe III)


1) In che senso si può dire che nella novella di Federigo degli Alberighi il lieto fine è determinato dalla conciliazione fra morale cortese e morale borghese? 

Il comportamento cortese di Federigo (per dimostrare il suo amore a Giovanna, ha dilapidato il patrimonio, secondo il principio cortese della liberalità) nel finale viene premiato, in quanto Giovanna decide di sposarlo, anche se povero. Ma al lieto fine del matrimonio è associato un commento del narratore, il quale dice che da allora in poi Federigo diventò "miglior massaio", ovvero amministratore più oculato del patrimonio. Quindi vivono felici e contenti sia perché ha trionfato l'amore (cortese), sia perché è stato accettato il principio (borghese) della parsimonia.

2) Facendo riferimento alla novella di Andreuccio da Perugia, e particolarmente alla sua conclusione, spiegate brevemente in che senso si può dire che nel Decamerone è presente una nuova visione del mondo.

Andreuccio è stato derubato dei cinquecento fiorini che doveva investire nell'acquisto di cavalli, ma, nel finale, si impadronisce di un anello che vale più dei cinquecento fiorini. Quindi, secondo l'etica mercantile del profitto, ha fatto un affare. Il narratore non fa alcun commento sul fatto che quell'anello è il frutto di un furto sacrilego, il giudizio morale non interviene minimamente a turbare il lieto fine della novella. In questo senso si può dire che il Decamerone esprime la nuova visione del mondo, pienamente laica, propria della classe borghese, che valorizza la capacità di far fruttare il proprio danaro, a prescindere dalla moralità del comportamento.

3) Pensando a ciò che se ne dice nel canto VII dell’Inferno (nel girone degli avari e prodighi), spiegate brevemente in che senso la concezione della fortuna, presente nel Decamerone, è diversa da quella medievale. 

Nel canto VII dell'Inferno Virgilio spiega a Dante che la fortuna è una intelligenza angelica, che governa i beni del mondo; dunque gli eventi che determinano la condizione dell'uomo (la sua ricchezza o la sua povertà) non sono casuali, ma fanno parte di un disegno divino che l'uomo deve accettare, anche se non comprende. Nel Decamerone invece la fortuna è intesa come pura casualità, come l'imprevedibile con cui si confronta l'intelligenza dell'uomo, il quale deve sapere sconfiggere la fortuna avversa e sfruttare massimamente a proprio vantaggio quella favorevole.

4) Spiegate letteralmente e contestualizzate il seguente passo: "Così adunque visse e morì ser Cepparello da Prato e santo divenne, come avete udito. Il quale negar non voglio essere possibile lui esser beato nella presenza di Dio, per ciò che, come che la sua vita fosse scellerata e malvagia, egli poté in su lo stremo aver sì fatta contrizione che per avventura Iddio ebbe misericordia di lui e nel suo regno il ricevette; ma per ciò che questo n’è occulto, secondo quello che ne può apparire ragiono, e dico costui più tosto dovere essere nelle mani del diavolo in perdizione che in paradiso." 

E' il finale della novella di ser Cepparello, in cui il narratore fa delle considerazioni su quella che può essere stata la sorte ultraterrena del protagonista. "Dunque, nel modo che ho detto visse e morì ser Cepparello, che diventò santo, come avete sentito. Io non voglio dire che non sia possibile che lui sia diventato veramente santo, poiché, anche se la sua vita era stata da criminale, in punto di morte potrebbe essersi pentito in modo tale che Dio potrebbe averlo perdonato ed averlo accolto nel suo regno, cioè in paradiso; ma dal momento che questo non si può sapere, io parlo sulla base di quello che risulta evidente, e concludo che è più probabile che costui sia all'inferno che in paradiso."

5) Quale reliquia aveva promesso di mostrare frate Cipolla e quale, di fatto, mostra ai fedeli? 

Aveva promesso di mostrare una penna dell'arcangelo Gabriele, da questi perduta in occasione dell'annunciazione. Di fatto, mostra i carboni sui quali fu bruciato S. Lorenzo.

6) Di ser Ciappelletto si dice che "delle femmine era così vago come sono i cani de’ bastoni". Significa che:

a.      non gli piacevano le donne (x)
b.     prendeva a bastonate i cani
c.      trattava le donne come animali
d.     preferiva i cani alle donne

7) In che modo Lisabetta riesce a sapere che Lorenzo è stato ucciso dai fratelli e sepolto in campagna?

a.      glielo confessano i suoi stessi fratelli
b.     glielo rivela in sogno Lorenzo (x)
c.      glielo confida una serva che era a conoscenza del fatto
d.     lo scopre lei stessa, attratta da una pianta di basilico che cresce sulla tomba di Lorenzo

8) Nel finale della novella di Calandrino e l’elitropia, il protagonista malmena la moglie perché

a.      lei finge di non riuscire a vederlo
b.     lui la ritiene complice degli amici che hanno ordito la beffa ai suoi danni
c.      lui, grazie all’elitropia, scopre i tradimenti della moglie
d.     lui pensa che la moglie abbia annullato la virtù dell’elitropia   (X)

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