lunedì 25 maggio 2015

Risposte ai quesiti di Italiano (Letteratura - classe V)


1) Qual è il senso del discorso di Cassandra, con cui si conclude il carme Dei Sepolcri?

Cassandra nel finale del carme spiega ai nipoti, che ha condotto presso i sepolcri degli antenati, che gli eroi che hanno combattuto a Troia non periranno mai, in quanto le loro imprese (in particolare di Ettore, che è morto per difendere la patria) saranno cantate dalla poesia di Omero. Foscolo vuol dire che, al di là del sepolcro che può essere corroso dal tempo, solo la poesia è capace di resistere al tempo e di rendere eterno il ricordo dei grandi uomini.


2) Da che cosa prende spunto e quale messaggio vuole comunicare il I coro dell’Adelchi ?

Il I coro dell’Adelchi prende spunto dalla vittoria dei Franchi sui Longobardi. Poiché i Latini (gli Italiani), al vedere in fuga i loro antichi dominatori (i Longobardi), alzano la testa illudendosi di avere recuperato la libertà, Manzoni li disillude, spiegando che i Franchi non hanno certo intrapreso una guerra per liberare un popolo straniero (gli Italiani). Il risultato sarà che i nuovi dominatori si associeranno agli antichi, a danno dei dominati. Questi ultimi devono imparare che un popolo conquista la libertà solo con le proprie forze, non con l’aiuto di altri.

3) Quale lingua adotta Manzoni nell’edizione definitiva dei Promessi sposi e perché?
 
La lingua adottata è il fiorentino parlato dalle persone colte. Manzoni infatti ricerca una lingua che sia popolare e nazionale. Il fiorentino (essendo Firenze la capitale linguistica d’Italia) garantisce il carattere nazionale; il fatto che sia il fiorentino parlato (e non quello letterario) garantisce la popolarità; il fatto che sia parlato dalle persone colte garantisce che non scada al livello di un dialetto (e pertanto sia comprensibile solo a livello locale).

4) Di quali argomenti parlano i commensali al palazzotto di don Rodrigo quando vi giunge fra Cristoforo?

I commensali (e precisamente, il conte Attilio e il podestà) stanno discutendo su una questione di cavalleria: se sia lecito o no bastonare un ambasciatore che non abbia chiesto il permesso prima di consegnare un messaggio. Successivamente parlano di politica (precisamente, della guerra tra Francia e Spagna per la successione al ducato di Mantova) e poi della carestia (sostenendo che la soluzione migliore sarebbe quella di impiccare qualche fornaio).

5) Che differenza c’è, per Leopardi, fra poesia d’immaginazione e poesia sentimentale?

La poesia d’immaginazione è quella propria antichi, ed è la vera poesia in quanto si fonda non sulla conoscenza del vero, ma sulla immaginazione di favole (tali sono i miti della poesia classica), e in quanto persegue il fine proprio della poesia, cioè il diletto. La poesia sentimentale è invece quella  propria dei moderni, nei quali la ragione ha preso il sopravvento sull’immaginazione: è una poesia  filosofica, che presuppone la conoscenza del vero (e quindi non è vera poesia, ma è l’unica che i  moderni possono fare).

  6) Spiegate la differenza fra il cosiddetto "pessimismo storico" e il cosiddetto "pessimismo cosmico" nello sviluppo del pensiero di Leopardi.

Per "pessimismo storico" s’intende la fase in cui Leopardi ritiene che l’uomo, in condizioni di natura, sia felice e che l’infelicità sia un prodotto della storia (e cioè del progresso scientifico che riduce, fino ad eliminare, la facoltà immaginativa). La fase del "pessimismo cosmico" è invece quella in cui Leopardi esprime la convinzione che l’infelicità sia un dato di natura, indipendente dallo sviluppo storico, e che non solo l’uomo, ma tutto ciò che vive sia in condizioni di sofferenza.

7) Tanto ne L’infinito quanto ne La sera del dì di festa sono indicate delle sensazioni uditive che suscitano nel poeta il pensiero dello scorrere infinito del tempo. Di che si tratta?

Ne L’infinito il pensiero dello scorrere infinito del tempo è suscitato dallo stormire del vento tra le fronde, uno stormire che contrasta con il silenzio e la quiete in cui era sprofondata la mente del poeta. Lo stesso effetto ne La sera del dì di festa è prodotto dal canto dell’artigiano che torna a casa a tarda notte, un canto che risalta nel silenzio circostante e che diventa sempre più flebile man mano che si allontana.

8) Contestualizzate e spiegate letteralmente i seguenti versi, tratti dal II coro dell’Adelchi: “Te dalla rea progenie / degli oppressor discesa, / cui fu prodezza il numero / cui fu ragion l'offesa, / e dritto il sangue, e gloria / il non aver pietà, te collocò la provida / sventura in fra gli oppressi: / muori compianta e placida; / scendi a dormir con essi: / alle incolpate ceneri / nessuno insulterà.”

Manzoni si rivolge ad Ermengarda, che è morta stroncata dal dolore per il ripudio subito da parte di Carlo, e le dice che la sofferenza, da lei ingiustamente patita, la riscatta dalla condizione di appartenente ad una stirpe di oppressori. Letteralmente: "La provvidenziale sofferenza ha collocato te fra gli oppressi, te che sei discesa dalla stirpe colpevole degli oppressori (tali sono i Longobardi, di cui Ermengarda è principessa), da quegli oppressori per i quali fu motivo di coraggio l'essere numerosi, motivo di (avere) ragione la violenza, motivo di (avere) diritto (sui vinti) il sangue versato, motivo di gloria l'essere spietati; ora puoi morire compianta e serena, puoi scendere a risposare con gli oppressi: nessuno oserà insultare le tue ceneri incolpevoli"

9) Contestualizzate e spiegate letteralmente i seguenti versi, tratti dalla canzone Ad Angelo Mai: “Ma la tua vita era allor con gli astri e il mare, / ligure ardita prole, / quand’oltre alle colonne, ed oltre ai liti / cui strider l’onde all’attuffar del sole / parve udir su la sera, agl’infiniti / flutti commesso, ritrovasti il raggio / del sol caduto, e il giorno / che nasce allor ch’ai nostri è giunto al fondo;”

 
Leopardi, dopo aver ricordato con nostalgia i tempi del Rinascimento, quando si riportavano alla luce le opere degli autori classici e sembrava rivivere la grandezza antica, si rivolge idealmente a Colombo come a colui che, scoprendo l'America, ha posto fine alla possibilità di fantasticare su quel mondo sconosciuto: Letteralmente: "Ma allora (ai tempi del Rinascimento) tu vivevi fra le stelle e il mare (in quanto in viaggio nell'oceano), coraggioso figlio della Liguria, quando al di là delle colonne (d'Ercole), al di là di quelle coste (le coste atlantiche dell'Europa occidentale), dalle quali sembrava di sera sentire stridere le onde del mare perché il sole ci si tuffava dentro, tu, affidato (commesso) allo sterminato oceano, ritrovasti (nell'altro emisfero) la luce del sole che era tramontato (nel nostro emisfero) e ritrovasti (sempre nell'altro emisfero) il giorno che nasce allorché nel nostro emisfero è giunto al termine"

 

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