martedì 19 maggio 2015

La pagina finale nelle tre stesure dei Promessi sposi

 
Nel Fermo e Lucia rispetto alle stesure successive
 
1)     non c’è la lista dettagliata degli “ho imparato”, ma ci sono delle espressioni generiche (all’autore sarà sembrato che Fermo non potesse esprimersi in quella maniera);
2)    Lucia dà del “tu” a Fermo (il “voi” successivo sembra una scelta meno dialettale, anche moralmente più consona al decoro dei due personaggi);
3)    scappate” (troppo popolare), invece di “guai”;
4)    costrutto morale” (troppo sostenuto), invece di “sugo”;
 
Nella quarantana rispetto alla ventisettana
 
1)    ci sono varianti lessicali intese ad una normalizzazione della lingua sul modello del toscano parlato (tumulti per garbugli, attaccarmi per affibbiarmi, pensarci per meditarci)
2)    sempre al modello del toscano parlato è riconducibile l’uso sistematico di elisione ed apocope (cent’altre, n’era, son, abbiam), l’uso dell’espressione impersonale si è (si è dato cagione, s’è fatto apposta), l’eliminazione di ella come soggetto (altrove sostituito con lei), la scelta di intorno per attorno, annoiarvi per noiarvi, impicciato per impacciato, conclusero per conchiusero;
3)    espressioni meno auliche (non basta a tenerli lontani per assicura da quelli);
4)    varianti stilistiche intese a meglio caratterizzare le parlate dei due personaggi: più popolare quella di Renzo (non alzar troppo il gomito invece di bere più del solito; quando c’è lì d’intorno gente invece di quando c’è d’attorno gente, introducendo con il un elemento deittico gestuale), più controllata, come le si addice, quella di Lucia (son venuti a cercar me invece di sono venuti a cercarmi me).

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