1) In che cosa consiste la specificità del
romanticismo italiano rispetto al romanticismo europeo?
A differenza del
romanticismo europeo (e più specificamente, tedesco) che insiste sugli aspetti
fortemente sentimentali (passionali) e irrazionali della poesia, e quindi segna
un momento di decisa rottura con la precedente cultura illuminista, il
romanticismo italiano (e più specificamente, lombardo) si pone in continuità
rispetto alla cultura illuminista, ne riprende alcune idee fondamentali, quali
quella della necessità che la poesia sia popolare, tratti argomenti di
attualità e svolga una funzione morale e civile.
2) Parafrasate e
spiegate i seguenti versi, tratti dalla canzone Ad Angelo Mai: "Da
te fino a quest'ora uom non è sorto, / o sventurato ingegno, / pari all'italo
nome, altro ch'un solo, / solo di sua codarda etate indegno / Allobrogo feroce,
a cui dal polo / maschia virtù, non già da questa mia / stanca ed arida terra,
/ venne nel petto; onde privato, inerme, / (memorando ardimento) in su la scena
/ mosse guerra a' tiranni".
Dopo di te, o
uomo sfortunato (si riferisce a Tasso), fino ad oggi non è nato che un solo
uomo degno della gloria italiana, uno solo, indegno dell'epoca vile in cui
visse, quel fiero Allobrogo (si riferisce ad Alfieri, chiamato
"Allobrogo" in quanto piemontese: gli Allobrogi erano una popolazione
gallica che viveva in quelle zone) nel cui cuore discese valore virile dal
cielo (dal cielo, non certo da questa terra "stanca ed arida",
incapace di generare un simile valore); un valore grazie al quale lui, privato
cittadino, senza armi (e fu un coraggio non da poco), osò muovere guerra ai
tiranni sulla scena (cioè, rappresentando le sue tragedie in cui il motivo
ricorrente è appunto quello della lotta per la libertà contro la tirannide).
3) In che
cosa consiste la cosiddetta "poetica dell’indefinito" leopardiana?
La poetica
dell’indefinito consiste nell’idea leopardiana secondo cui, a fronte di parole
dal significato troppo preciso e delimitato ("termini"), ci sono
parole particolarmente poetiche ("parole") perché comunicano idee ed
immagini vaghe ed imprecise (appunto, "indefinite"): tali sono parole
come "lontano", "tanto", "notturno", ecc.
Appartiene a questa concezione anche l’idea che sia poetica la
"rimembranza", perché la lontananza nel tempo dà alle immagini e alle
sensazioni ricordate, particolarmente a quelle dell’infanzia, un alone di
indefinitezza.
4) Collocate nel suo contesto e spiegate letteralmente la seguente strofa,
tratta dall’ode Marzo 1821: “Se la terra ove oppressi gemeste / preme i
corpi de’ vostri oppressori, / se la faccia d’estranei signori / tanto amara vi
parve in quei dì, / chi v’ha detto che sterile, eterno / saria il lutto
dell’itale genti? / Chi v’ha detto che ai nostri lamenti / saria sordo quel Dio
che v’udì?”
Manzoni vuole
ricordare agli austriaci che lo stesso amor di patria, che animò loro quando
combatterono a Lipsia contro Napoleone, ora anima, contro loro stessi, gli
italiani, che si accingono a conquistare la propria libertà e indipendenza.
Dice quindi: se la terra dove soffriste in quanto oppressi (si rivolge agli
austriaci, ricordando loro di quando la loro patria era oppressa dai francesi
di Napoleone), ora ricopre i corpi dei vostri oppressori (i francesi, appunto,
che a Lipsia sono morti e sono stati sepolti), se il volto dei dominatori
stranieri vi sembrò tanto odioso in quei giorni (cioè, nei giorni in cui vi
batteste contro gli invasori), chi vi ha detto che la sofferenza degli italiani
sarebbe stata senza conseguenze (cioè, non avrebbe generato rivolte) ed eterna?
Chi vi ha detto che quel Dio che ascoltò sarebbe stato sordo ai lamenti di noi
italiani?
5) Parafrasate e spiegate i seguenti
versi tratti dalla canzone Ad Angelo Mai : "Bennato ingegno, or
quando altrui non cale / de’ nostri alti parenti, / a te ne caglia, a te cui
fato aspira / benigno sì che per tua man presenti / paion que’ giorni allor che
dalla dira / obblivione antica ergean la chioma, / con gli studi sepolti, / i
vetusti divini, a cui natura / parlò senza svelarsi, onde i riposi / magnanimi
allegràr d’Atene e Roma."
O ingegno di
valore (nato per bene operare: si rivolge ad Angelo Mai che ha trovato il De
re publica di Cicerone), dal momento che agli altri non importa niente dei
nostri grandi progenitori (si riferisce agli antichi Romani), ne importi a te,
che sei ispirato da un fato così benevolo nei tuoi confronti che, per opera
tua, sembrano rivivere quei tempi in cui (si riferisce all’età del
Rinascimento, quando era rinato l’amore per gli autori classici) i divini
antichi (i grandi dell’antichità) risollevavano la testa dalla crudele
dimenticanza in cui erano caduti; la risollevavano, insieme con (grazie a) la
rinascita degli studi dimenticati (lo studio degli autori latini), quegli
antichi che avevano il privilegio di comunicare con la natura pur senza
conoscerla scientificamente e che pertanto (con la loro poesia, derivata dalla
suddetta comunicazione con la natura) rallegrarono i momenti di riposo dei loro
contemporanei, Greci e Romani, dotati di grande animo (capaci di grandi
pensieri e di grandi azioni).
6) Qual è il
senso delle parole che Adelchi morente rivolge al padre?
Adelchi esorta il
padre a non dolersi di essere prigioniero, perchè questa, di essere
impossibilitato ad agire, è la condizione migliore, particolarmente per un re,
che amministra il potere e quindi esercita la ragion di Stato. Nel mondo,
infatti, non c'è possibilità di compiere azioni buone, non è possibile altro
che commettere l'ingiustizia o subirla.
7) Per quale ragione Gertrude cede alla volontà del padre, che la vuole
monaca?
Per riottenere
l'affetto del padre, un affetto che il padre le nega da quando ha saputo che
lei non intende entrare in convento. In particolare, l'atteggiamento del padre
è diventato ancora più ostile (l'ha fatta addirittura rinchiudere nella sua
camera) da quando è stato scoperto un biglietto di lei indirizzato ad un
paggio. Gertrude capisce che solo se acconsente a farsi monaca, tutto tornerà
come prima.
8) Che cos'è la noia per Leopardi?
La noia è
"il più sublime dei sentimenti umani", in quanto è la condizione in
cui si sente un uomo dotato di grande anima di fronte ad ogni cosa che la vita
può offrire; è il sentire che la propria anima non può essere soddisfatta da
alcun piacere particolare, il sentire che c'è un vuoto che non può essere
colmato. Dunque sono gli uomini mediocri che non provano la noia, perché la
loro anima può essere colmata con poco.
9) Che cosa rappresenta Silvia nella canzone a lei dedicata?
Silvia (che canta
nelle giornate di primavera, immaginando confusamente un futuro piacevole)
rappresenta il fiorire delle speranze e delle illusioni nell'età della
giovinezza (nella primavera della vita). La sua morte, quindi, rappresenta la
caduta di quelle speranze ed illusioni "all'apparir del vero", cioè
quando, finita l'età giovanile, ci si rende conto che la vita è dolore (che la
realtà non è piacevole come si era immaginata).
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