QUESITI DI ITALIANO (classe V)


1) Qual è il senso del discorso di Cassandra, con cui si conclude il carme Dei Sepolcri?

Cassandra nel finale del carme spiega ai nipoti, che ha condotto presso i sepolcri degli antenati, che gli eroi che hanno combattuto a Troia non periranno mai, in quanto le loro imprese (in particolare di Ettore, che è morto per difendere la patria) saranno cantate dalla poesia di Omero. Foscolo vuol dire che, al di là del sepolcro che può essere corroso dal tempo, solo la poesia è capace di resistere al tempo e di rendere eterno il ricordo dei grandi uomini.

 
2) Da che cosa prende spunto e quale messaggio vuole comunicare il I coro dell’Adelchi ?

Il I coro dell’Adelchi prende spunto dalla vittoria dei Franchi sui Longobardi. Poiché i Latini (gli Italiani), al vedere in fuga i loro antichi dominatori (i Longobardi), alzano la testa illudendosi di avere recuperato la libertà, Manzoni li disillude, spiegando che i Franchi non hanno certo intrapreso una guerra per liberare un popolo straniero (gli Italiani). Il risultato sarà che i nuovi dominatori si associeranno agli antichi, a danno dei dominati. Questi ultimi devono imparare che un popolo conquista la libertà solo con le proprie forze, non con l’aiuto di altri.

3) Quale lingua adotta Manzoni nell’edizione definitiva dei Promessi sposi e perché?
 
La lingua adottata è il fiorentino parlato dalle persone colte. Manzoni infatti ricerca una lingua che sia popolare e nazionale. Il fiorentino (essendo Firenze la capitale linguistica d’Italia) garantisce il carattere nazionale; il fatto che sia il fiorentino parlato (e non quello letterario) garantisce la popolarità; il fatto che sia parlato dalle persone colte garantisce che non scada al livello di un dialetto (e pertanto sia comprensibile solo a livello locale).

4) Di quali argomenti parlano i commensali al palazzotto di don Rodrigo quando vi giunge fra Cristoforo?

I commensali (e precisamente, il conte Attilio e il podestà) stanno discutendo su una questione di cavalleria: se sia lecito o no bastonare un ambasciatore che non abbia chiesto il permesso prima di consegnare un messaggio. Successivamente parlano di politica (precisamente, della guerra tra Francia e Spagna per la successione al ducato di Mantova) e poi della carestia (sostenendo che la soluzione migliore sarebbe quella di impiccare qualche fornaio).

5) Che differenza c’è, per Leopardi, fra poesia d’immaginazione e poesia sentimentale?

La poesia d’immaginazione è quella propria antichi, ed è la vera poesia in quanto si fonda non sulla conoscenza del vero, ma sulla immaginazione di favole (tali sono i miti della poesia classica), e in quanto persegue il fine proprio della poesia, cioè il diletto. La poesia sentimentale è invece quella  propria dei moderni, nei quali la ragione ha preso il sopravvento sull’immaginazione: è una poesia  filosofica, che presuppone la conoscenza del vero (e quindi non è vera poesia, ma è l’unica che i  moderni possono fare).

  6) Spiegate la differenza fra il cosiddetto "pessimismo storico" e il cosiddetto "pessimismo cosmico" nello sviluppo del pensiero di Leopardi.
 
Per "pessimismo storico" s’intende la fase in cui Leopardi ritiene che l’uomo, in condizioni di natura, sia felice e che l’infelicità sia un prodotto della storia (e cioè del progresso scientifico che riduce, fino ad eliminare, la facoltà immaginativa). La fase del "pessimismo cosmico" è invece quella in cui Leopardi esprime la convinzione che l’infelicità sia un dato di natura, indipendente dallo sviluppo storico, e che non solo l’uomo, ma tutto ciò che vive sia in condizioni di sofferenza.

7) Tanto ne L’infinito quanto ne La sera del dì di festa sono indicate delle sensazioni uditive che suscitano nel poeta il pensiero dello scorrere infinito del tempo. Di che si tratta?

Ne L’infinito il pensiero dello scorrere infinito del tempo è suscitato dallo stormire del vento tra le fronde, uno stormire che contrasta con il silenzio e la quiete in cui era sprofondata la mente del poeta. Lo stesso effetto ne La sera del dì di festa è prodotto dal canto dell’artigiano che torna a casa a tarda notte, un canto che risalta nel silenzio circostante e che diventa sempre più flebile man mano che si allontana.

8) Contestualizzate e spiegate letteralmente i seguenti versi, tratti dal II coro dell’Adelchi: “Te dalla rea progenie / degli oppressor discesa, / cui fu prodezza il numero / cui fu ragion l'offesa, / e dritto il sangue, e gloria / il non aver pietà, te collocò la provida / sventura in fra gli oppressi: / muori compianta e placida; / scendi a dormir con essi: / alle incolpate ceneri / nessuno insulterà.

Manzoni si rivolge ad Ermengarda, che è morta stroncata dal dolore per il ripudio subito da parte di Carlo, e le dice che la sofferenza, da lei ingiustamente patita, la riscatta dalla condizione di appartenente ad una stirpe di oppressori. Letteralmente: "La provvidenziale sofferenza ha collocato te fra gli oppressi, te che sei discesa dalla stirpe colpevole degli oppressori (tali sono i Longobardi, di cui Ermengarda è principessa), da quegli oppressori per i quali fu motivo di coraggio l'essere numerosi, motivo di (avere) ragione la violenza, motivo di (avere) diritto (sui vinti) il sangue versato, motivo di gloria l'essere spietati; ora puoi morire compianta e serena, puoi scendere a risposare con gli oppressi: nessuno oserà insultare le tue ceneri incolpevoli"

9) Contestualizzate e spiegate letteralmente i seguenti versi, tratti dalla canzone Ad Angelo Mai: “Ma la tua vita era allor con gli astri e il mare, / ligure ardita prole, / quand’oltre alle colonne, ed oltre ai liti / cui strider l’onde all’attuffar del sole / parve udir su la sera, agl’infiniti / flutti commesso, ritrovasti il raggio / del sol caduto, e il giorno / che nasce allor ch’ai nostri è giunto al fondo;

 
Leopardi, dopo aver ricordato con nostalgia i tempi del Rinascimento, quando si riportavano alla luce le opere degli autori classici e sembrava rivivere la grandezza antica, si rivolge idealmente a Colombo come a colui che, scoprendo l'America, ha posto fine alla possibilità di fantasticare su quel mondo sconosciuto: Letteralmente: "Ma allora (ai tempi del Rinascimento) tu vivevi fra le stelle e il mare (in quanto in viaggio nell'oceano), coraggioso figlio della Liguria, quando al di là delle colonne (d'Ercole), al di là di quelle coste (le coste atlantiche dell'Europa occidentale), dalle quali sembrava di sera sentire stridere le onde del mare perché il sole ci si tuffava dentro, tu, affidato (commesso) allo sterminato oceano, ritrovasti (nell'altro emisfero) la luce del sole che era tramontato (nel nostro emisfero) e ritrovasti (sempre nell'altro emisfero) il giorno che nasce allorché nel nostro emisfero è giunto al termine"

 

1) In che cosa consiste la specificità del romanticismo italiano rispetto al romanticismo europeo?

A differenza del romanticismo europeo (e più specificamente, tedesco) che insiste sugli aspetti fortemente sentimentali (passionali) e irrazionali della poesia, e quindi segna un momento di decisa rottura con la precedente cultura illuminista, il romanticismo italiano (e più specificamente, lombardo) si pone in continuità rispetto alla cultura illuminista, ne riprende alcune idee fondamentali, quali quella della necessità che la poesia sia popolare, tratti argomenti di attualità e svolga una funzione morale e civile.

2) Parafrasate e spiegate i seguenti versi, tratti dalla canzone Ad Angelo Mai: "Da te fino a quest'ora uom non è sorto, / o sventurato ingegno, / pari all'italo nome, altro ch'un solo, / solo di sua codarda etate indegno / Allobrogo feroce, a cui dal polo / maschia virtù, non già da questa mia / stanca ed arida terra, / venne nel petto; onde privato, inerme, / (memorando ardimento) in su la scena / mosse guerra a' tiranni".

Dopo di te, o uomo sfortunato (si riferisce a Tasso), fino ad oggi non è nato che un solo uomo degno della gloria italiana, uno solo, indegno dell'epoca vile in cui visse, quel fiero Allobrogo (si riferisce ad Alfieri, chiamato "Allobrogo" in quanto piemontese: gli Allobrogi erano una popolazione gallica che viveva in quelle zone) nel cui cuore discese valore virile dal cielo (dal cielo, non certo da questa terra "stanca ed arida", incapace di generare un simile valore); un valore grazie al quale lui, privato cittadino, senza armi (e fu un coraggio non da poco), osò muovere guerra ai tiranni sulla scena (cioè, rappresentando le sue tragedie in cui il motivo ricorrente è appunto quello della lotta per la libertà contro la tirannide).

 3) In che cosa consiste la cosiddetta "poetica dell’indefinito" leopardiana?

La poetica dell’indefinito consiste nell’idea leopardiana secondo cui, a fronte di parole dal significato troppo preciso e delimitato ("termini"), ci sono parole particolarmente poetiche ("parole") perché comunicano idee ed immagini vaghe ed imprecise (appunto, "indefinite"): tali sono parole come "lontano", "tanto", "notturno", ecc. Appartiene a questa concezione anche l’idea che sia poetica la "rimembranza", perché la lontananza nel tempo dà alle immagini e alle sensazioni ricordate, particolarmente a quelle dell’infanzia, un alone di indefinitezza.

 4) Collocate nel suo contesto e spiegate letteralmente la seguente strofa, tratta dall’ode Marzo 1821: “Se la terra ove oppressi gemeste / preme i corpi de’ vostri oppressori, / se la faccia d’estranei signori / tanto amara vi parve in quei dì, / chi v’ha detto che sterile, eterno / saria il lutto dell’itale genti? / Chi v’ha detto che ai nostri lamenti / saria sordo quel Dio che v’udì?

Manzoni vuole ricordare agli austriaci che lo stesso amor di patria, che animò loro quando combatterono a Lipsia contro Napoleone, ora anima, contro loro stessi, gli italiani, che si accingono a conquistare la propria libertà e indipendenza. Dice quindi: se la terra dove soffriste in quanto oppressi (si rivolge agli austriaci, ricordando loro di quando la loro patria era oppressa dai francesi di Napoleone), ora ricopre i corpi dei vostri oppressori (i francesi, appunto, che a Lipsia sono morti e sono stati sepolti), se il volto dei dominatori stranieri vi sembrò tanto odioso in quei giorni (cioè, nei giorni in cui vi batteste contro gli invasori), chi vi ha detto che la sofferenza degli italiani sarebbe stata senza conseguenze (cioè, non avrebbe generato rivolte) ed eterna? Chi vi ha detto che quel Dio che ascoltò sarebbe stato sordo ai lamenti di noi italiani?

  5) Parafrasate e spiegate i seguenti versi tratti dalla canzone Ad Angelo Mai : "Bennato ingegno, or quando altrui non cale / de’ nostri alti parenti, / a te ne caglia, a te cui fato aspira / benigno sì che per tua man presenti / paion que’ giorni allor che dalla dira / obblivione antica ergean la chioma, / con gli studi sepolti, / i vetusti divini, a cui natura / parlò senza svelarsi, onde i riposi / magnanimi allegràr d’Atene e Roma."

O ingegno di valore (nato per bene operare: si rivolge ad Angelo Mai che ha trovato il De re publica di Cicerone), dal momento che agli altri non importa niente dei nostri grandi progenitori (si riferisce agli antichi Romani), ne importi a te, che sei ispirato da un fato così benevolo nei tuoi confronti che, per opera tua, sembrano rivivere quei tempi in cui (si riferisce all’età del Rinascimento, quando era rinato l’amore per gli autori classici) i divini antichi (i grandi dell’antichità) risollevavano la testa dalla crudele dimenticanza in cui erano caduti; la risollevavano, insieme con (grazie a) la rinascita degli studi dimenticati (lo studio degli autori latini), quegli antichi che avevano il privilegio di comunicare con la natura pur senza conoscerla scientificamente e che pertanto (con la loro poesia, derivata dalla suddetta comunicazione con la natura) rallegrarono i momenti di riposo dei loro contemporanei, Greci e Romani, dotati di grande animo (capaci di grandi pensieri e di grandi azioni).

  6) Qual è il senso delle parole che Adelchi morente rivolge al padre?

Adelchi esorta il padre a non dolersi di essere prigioniero, perchè questa, di essere impossibilitato ad agire, è la condizione migliore, particolarmente per un re, che amministra il potere e quindi esercita la ragion di Stato. Nel mondo, infatti, non c'è possibilità di compiere azioni buone, non è possibile altro che commettere l'ingiustizia o subirla.

  7) Per quale ragione Gertrude cede alla volontà del padre, che la vuole monaca?

Per riottenere l'affetto del padre, un affetto che il padre le nega da quando ha saputo che lei non intende entrare in convento. In particolare, l'atteggiamento del padre è diventato ancora più ostile (l'ha fatta addirittura rinchiudere nella sua camera) da quando è stato scoperto un biglietto di lei indirizzato ad un paggio. Gertrude capisce che solo se acconsente a farsi monaca, tutto tornerà come prima.

  8) Che cos'è la noia per Leopardi?

La noia è "il più sublime dei sentimenti umani", in quanto è la condizione in cui si sente un uomo dotato di grande anima di fronte ad ogni cosa che la vita può offrire; è il sentire che la propria anima non può essere soddisfatta da alcun piacere particolare, il sentire che c'è un vuoto che non può essere colmato. Dunque sono gli uomini mediocri che non provano la noia, perché la loro anima può essere colmata con poco.

  9) Che cosa rappresenta Silvia nella canzone a lei dedicata?

Silvia (che canta nelle giornate di primavera, immaginando confusamente un futuro piacevole) rappresenta il fiorire delle speranze e delle illusioni nell'età della giovinezza (nella primavera della vita). La sua morte, quindi, rappresenta la caduta di quelle speranze ed illusioni "all'apparir del vero", cioè quando, finita l'età giovanile, ci si rende conto che la vita è dolore (che la realtà non è piacevole come si era immaginata).

 

 

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