mercoledì 12 agosto 2015

Leopardi: la satira politica

La satira politica
 
DAI, voce Leopardi, D’Anna 1973;
I. ORIGO, Leopardi, Rizzoli 1974, pp. 275 e segg.

Nel ’30 cominciano ad allentarsi i legami di Leopardi con i moderati fiorentini (vive con Ranieri; fra Tommaseo, Colletta e Capponi si rilanciano allusioni alla gobba come origine della sua filosofia) (2). Del ’31 è il poemetto eroicomico Paralipomeni della Batracomiomachia (l’operetta pseudo-omerica l’aveva tradotta in gioventù), satira dei moti liberali del ’20-21 e del ’31: i topi sono i liberali, le rane i reazionari (o le truppe papaline), i granchi gli austriaci; scontata l’ottusità di rane e granchi (questi ultimi sono "birri… d’Europa e boia" in virtù della loro "crosta" durissima e dell’"esser senza né cervel né fronte"), oggetto della satira sono i topi (per il loro settarismo e per la loro presunzione di poter cambiare la sostanza profonda delle cose - l’infelicità umana - con un altro travestimento del potere: la monarchia costituzionale).
Nel ’34-35 la polemica è ripresa con una poesia satirica, la Palinodia al marchese Gino Capponi : fingendo di ritrattare le sue idee ("Errai, candido Gino…") loda le innovazioni e le sorti progressive del secolo; quindi apertamente denuncia l’asservimento della tecnica alla logica del profitto (altro che progressivo benessere, quel che si vede è una corsa sfrenata al guadagno, allo sfruttamento, alla conquista dei mercati, per cui "coverte / fien di stragi l’Europa e l’altra riva / dell’atlantico mar, fresca nutrice / di pura civiltà, sempre che spinga / contrarie in campo le fraterne schiere /… / cagion qual si sia ch’ad auro torni" ).
Il Capponi e i suoi amici (l’Antologia era stata chiusa, e a Napoli avevano aperto Il Progresso) commentano: "quel maledetto gobbo si è messo in capo di coglionarci". Il Progresso risponde con degli articoli, e Leopardi reagisce con una satira in versi, I nuovi credenti (tenetevi la vostra gioia di vivere, voi fideisti che vi consolate facilmente con le vostre convinzioni progressiste, e voi opportunisti che avete più a cuore i maccheroni che gli ideali).
Una satira incompiuta sarà specificamente dedicata al Tommaseo (Potenze intellettuali: N. Tommaseo ). E al De Sinner scrive: "La mia filosofia è dispiaciuta ai preti, i quali e qui e in tutto il mondo, sotto un nome o sotto l’altro, possono ancora e potranno eternamente tutto".

Nessun commento:

Posta un commento