mercoledì 4 novembre 2015

Leopardi: affrontate il mio pensiero invece di "accusare i miei malanni"

“Quali che siano le mie sventure, che si è creduto giusto sbandierare e forse un po’ esagerare..., io ho avuto abbastanza coraggio per non cercare di diminuirne il peso, né con frivole speranze di una pretesa felicità futura, né con una vile rassegnazione... Ed è proprio per questo coraggio che, essendo stato condotto dalle mie vicende ad una filosofia disperata, non ho esitato ad abbracciarla tutta intera; mentre, d’altro canto, è stato solo per effetto della debolezza degli uomini, che hanno bisogno d’essere persuasi del valore dell’esistenza, che si è voluto vedere le mie opinioni filosofiche come il risultato delle mie sofferenze individuali e che ci si ostina ad attribuire alle mie circostanze materiali, ciò che si deve solo al mio intelletto. Prima di morire, io voglio protestare contro queste invenzioni della debolezza e della volgarità, e pregherò i miei lettori di cercare di demolire le mie osservazioni e i miei ragionamenti, piuttosto che accusare i miei malanni. (dalla lettera al De Sinner del 24/5/1832)

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