Il Furioso: gli interventi di “regia”
Canto 2
che mai non cessa, e vien più ognor crescendo:
essi di qua di là con umil vele
vansi aggirando, e l'alto mar scorrendo.
Ma perché varie fila a varie tele
uopo mi son, che tutte ordire intendo,
lascio Rinaldo e l'agitata prua,
e torno a dir di Bradamante sua.
Canto 13
poi che restar tutti li vide estinti,
fuggì piangendo e con le mani ai crini,
per selve e boscherecci labirinti.
Dopo aspri e malagevoli camini,
a gravi passi e dal timor sospinti,
in ripa un fiume in un guerrier scontrosse;
ma diferisco a ricontar chi fosse:
43 e torno all'altra, che si raccomanda
al paladin che non la lasci sola;
e dice di seguirlo in ogni banda.
Cortesemente Orlando la consola;
e quindi, poi ch'uscì con la ghirlanda
di rose adorna e di purpurea stola
la bianca Aurora al solito camino,
partì con Isabella il paladino.
44 Senza trovar cosa che degna sia
d'istoria, molti giorni insieme andaro;
e finalmente un cavallier per via,
che prigione era tratto, riscontraro.
Chi fosse, dirò poi; ch'or me ne svia
tal, di chi udir non vi sarà men caro:
la figliuola d'Amon, la qual lasciai
languida dianzi in amorosi guai.
Canto 13
80 Ma lasciàn Bradamante, e non v'incresca
che quando sarà il tempo ch'ella n'esca,
la farò uscire, e Ruggiero altretanto.
Come raccende il gusto il mutar esca,
così mi par che la mia istoria, quanto
or qua or là più variata sia,
meno a chi l'udirà noiosa fia.
81 Di molte fila esser bisogno parme
a condur la gran tela ch'io lavoro.
E però non vi spiaccia d'ascoltarme,
come fuor de le stanze il popul Moro
davanti al re Agramante ha preso l'arme,
che, molto minacciando ai Gigli d'oro,
lo fa assembrare ad una mostra nuova,
per saper quanta gente si ritruova.
Canto 23
136 I pastor che sentito hanno il fracasso,
lasciando il gregge sparso alla foresta,
chi di qua, chi di là, tutti a gran passo
vi vengono a veder che cosa è questa.
Ma son giunto a quel segno il qual s'io passo
vi potria la mia istoria esser molesta;
et io la vo' più tosto diferire,
che v'abbia per lunghezza a fastidire.
Il Furioso: gli interventi di “velatura”
Canto 24
1 Chi mette il piè su l'amorosa pania,
cerchi ritrarlo, e non v'inveschi l'ale;
che non è in somma amor, se non insania,
a giudizio de' savi universale:
e se ben come Orlando ognun non smania,
suo furor mostra a qualch'altro segnale.
E quale è di pazzia segno più espresso
che, per altri voler, perder se stesso?
2 Varii gli effetti son, ma la pazzia
è tutt'una però, che li fa uscire.
Gli è come una gran selva, ove la via
conviene a forza, a chi vi va, fallire:
chi su, chi giù, chi qua, chi là travia.
Per concludere in somma, io vi vo' dire:
a chi in amor s'invecchia, oltr'ogni pena,
si convengono i ceppi e la catena.
3 Ben mi si potria dir: - Frate, tu vai
altrui mostrando, e non vedi il tuo fallo. -
Io vi rispondo che comprendo assai,
or che di mente ho lucido intervallo;
et ho gran cura (e spero farlo ormai)
di riposarmi e d'uscir fuor di ballo:
ma tosto far, come vorrei, nol posso;
che 'l male è penetrato infin all'osso.
4 Signor, ne l'altro canto io vi dicea
che 'l forsennato e furioso Orlando
trattesi l'arme e sparse al campo avea,
squarciati i panni, via gittato il brando,
svelte le piante, e risonar facea
i cavi sassi e l'alte selve; quando
alcun'pastori al suon trasse in quel lato
lor stella, o qualche lor grave peccato.
5 Viste del pazzo l'incredibil prove
poi più d'appresso e la possanza estrema,
si voltan per fuggir, ma non sanno ove,
sì come avviene in subitana tema.
Il pazzo dietro lor ratto si muove:
uno ne piglia, e del capo lo scema
con la facilità che torria alcuno
da l'arbor pome, o vago fior dal pruno.
Canto 24
64 Non può schivare al fine un gran fendente
che tra 'l brando e lo scudo entra sul petto.
Grosso l'usbergo, e grossa parimente
era la piastra, e 'l panziron perfetto:
pur non gli steron contra, et ugualmente
alla spada crudel dieron ricetto.
Quella calò tagliando ciò che prese,
65 E se non che fu scarso il colpo alquanto,
per mezzo lo fendea come una canna;
ma penetra nel vivo a pena tanto,
che poco più che la pelle gli danna:
la non profunda piaga è lunga quanto
non si misureria con una spanna.
Le lucid'arme il caldo sangue irriga
per sino al piè di rubiconda riga.
66 Così talora un bel purpureo nastro
ho veduto partir tela d'argento
da quella bianca man più ch'alabastro,
da cui partire il cor spesso mi sento.
Quivi poco a Zerbin vale esser mastro
di guerra, et aver forza e più ardimento;
che di finezza d'arme e di possanza
il re di Tartaria troppo l'avanza.
[1] Crudele è il vento nei confronti della nave di Rinaldo, che, per ordine di Carlo, sta andando in Bretagna a cercare rinforzi.
[2] E’ Gabrina, che custodiva Isabella, promessa sposa di Zerbino, rapita dai malandrini. Orlando ha ucciso i malandrini e l’ha liberata.
[4] La parte inferiore dell’armatura