ADELCHI, Atto IV, Scena I (vv. 47-162)
(la scena si svolge nel giardino del monastero di San Salvatore in Brescia; Ermengarda, che si sente prossima alla morte, dialoga con la sorella Ansberga, badessa del convento)
47 ERM.\ - .... Or tu raccogli
48 La mia mente suprema. Al padre, Ansberga,
49 Ed al fratel, quando li veggia - oh questa
50 Gioia negata non vi sia! - dirai
51 Che all'orlo estremo della vita, al punto
52 In cui tutto s'obblìa, grata e soave
53 Serbai memoria di quel dì, dell'atto
54 Cortese, allor che a me tremante, incerta
55 Steser le braccia risolute e pie,
56 Né una reietta vergognar; dirai
57 Che al trono del Signor, caldo incessante
58 Per la vittoria lor stette il mio prego;
59 E s'Ei non l'ode, alto consiglio è certo
60 Di pietà più profonda; e ch'io morendo
61 Gli ho benedetti - Indi, sorella... oh! questo
62 Non mi negar! ... trova un Fedel che possa,
63 Quando che sia, dovunque, a quel feroce
64 Di mia gente nemico approssimarsi...
65 \ANSB.\ Carlo! \ERM.\ Tu l'hai nomato: e sì gli dica:
66 Senza rancor passa Ermengarda: oggetto
67 D'odio in terra non lascia, e di quel tanto
68 Ch'ella sofferse, Iddio scongiura, e spera
69 Ch'egli a nessun conto ne chiegga, poi
70 Che dalle mani sue tutto ella prese.
71 Questo gli dica, e... se all'orecchio altero
72 Troppa acerba non giunge esta parola...
73 Ch'io gli perdono. - Lo farai? \ANSB.\ Le estreme
74 Parole mie riceva il ciel, siccome
75 Queste tue mi son sacre. \ERM.\ Amata! e d'una
76 Cosa ti prego ancor: della mia spoglia,
77 Cui, mentre un soffio l'animò, sì larga
78 Fosti di cure, non ti sia ribrezzo
79 Prender l'estrema; e la componi in pace.
80 Questo anel, che tu vedi alla mia manca,
81 Scenda seco nell'urna: ei mi fu dato
82 Presso all'altar, dinanzi a Dio. Modesta
83 Sia l'urna mia. - Tutti siam polve; ed io
84 Di che mi posso gloriar? - Ma porti
85 Di regina le insegne: un sacro nodo
86 Mi fe' regina: il don di Dio, nessuno
87 Rapir lo puote, il sai: come la vita,
88 Dee la morte attestarlo. \ANSB.\ Oh! da te lunge
89 Queste memorie dolorose! - Adempi
90 Il sagrifizio; odi: di questo asilo,
91 Ove ti addusse pellegrina Iddio,
92 Cittadina divieni; e sia la casa
93 Del tuo riposo tua. La sacra spoglia
94 Vesti, e lo spirto seco, e d'ogni umana
95 Cosa l'obblìo. \ERM.\ Che mi proponi, Ansberga?
96 Ch'io mentisca al Signor! Pensa ch'io vado
97 Sposa dinanzi a lui; sposa illibata,
98 Ma d'un mortal. - Felici voi! felice
99 Qualunque, sgombro di memorie il core
100 Al Re dei regi offerse, e il santo velo
101 Sovra gli occhi posò, pria di fissarli
102 In fronte all'uom! Ma - d'altri io sono. \ANSB.\ Oh mai
103 Stata nol fossi! \ERM.\ Oh mai! ma quella via,
104 Su cui ci pose il ciel, correrla intera
105 Convien, qual ch'ella sia, fino all'estremo.
106 - E, se all'annunzio di mia morte, un novo
107 Pensier di pentimento e di pietade
108 Assalisse quel cor? Se, per ammenda
109 Tarda, ma dolce ancor, la fredda spoglia
110 Ei richiedesse come sua, dovuta
111 Alla tomba real? - Gli estinti, Ansberga,
112 Talor dei vivi son più forti assai.
113 \ANSB.\ Oh! nol farà. \ERM.\ Tu pia, tu poni un freno
114 Ingiurioso alla bontà di Lui,
115 Che tocca i cor, che gode, in sua mercede,
116 Far che ripari, chi lo fece, il torto?
117 \ANSB.\ No, sventurata, ei nol farà. - Nol puote.
118 \ERM.\ Come? perché nol puote? \ANSB.\ O mia diletta
119 Non chieder oltre; obblia. \ERM.\ Parla! alla tomba
120 Con questo dubbio non mandarmi. \ANSB.\ Oh! l'empio
121 Il suo delitto consumò. \ERM.\ Prosegui!
122 \ANSB.\ Caccialo al tutto dal tuo cor. Di nuove
123 Inique nozze ei si fe' reo: su gli occhi
124 Degli uomini e di Dio, l'inverecondo,
125 Come in trionfo, nel suo campo ei tragge
126 Questa Ildegarde sua... Tu impallidisci!
127 Ermengarda! non m'odi? Oh ciel! Sorelle,
128 Accorrete! oh che feci! Oh! chi soccorso
129 Le dà? Vedete: il suo dolor l'uccide.
130 \PR.SUORA\ Fa core; ella respira. \SEC.SUORA\ O sventurata!
131 A questa età, nata in tal loco, e tanto
132 Soffrir! \DONZELLA\ Dolce mia donna! \PR.SUORA\ Ecco le luci
133 Apre. \ANSB.\ Oh che sguardo! Ciel! che fia? \ERM.\ Cacciate
134 Quella donna, o scudieri! Oh! non vedete
135 Come s'avanza ardimentosa, e tenta
136 Prender la mano al re? \ANSB.\ Svegliati! Oh Dio
137 Non dir così; ritorna in te; rispingi
138 Questi fantasmi; il nome santo invoca.
139 \ERM.\ Carlo! non lo soffrir: lancia a costei
140 Quel tuo sguardo severo. Oh! tosto in fuga
141 Andranne: io stessa, io sposa tua, non rea
142 Pur d'un pensiero, intraveder nol posso
143 Senza tutta turbarmi - Oh ciel! che veggio?
144 Tu le sorridi? Ah no! cessa il crudele
145 Scherzo; ei mi strazia, io nol sostengo - O Carlo,
146 Farmi morire di dolor, tu il puoi;
147 Ma che gloria ti fia? Tu stesso un giorno
148 Dolor ne avresti. - Amor tremendo è il mio.
149 Tu nol conosci ancora; oh! tutto ancora
150 Non tel mostrai: tu eri mio; secura
151 Nel mio gaudio io tacea; né tutta mai
152 Questo labbro pudico osato avria
153 Dirti l'ebrezza del mio cor segreto.
154 - Scacciala per pietà! Vedi; io la temo,
155 Come una serpe: il guardo suo m'uccide.
156 - Sola e debol son io: non sei tu il mio
157 Unico amico? Se fui tua, se alcuna
158 Di me dolcezza avesti... oh! non forzarmi
159 A supplicar così dinanzi a questa
160 Turba che mi deride... Oh cielo! ei fugge!
161 Nelle sue braccia... io muoio! ...
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