mercoledì 26 febbraio 2025

ATTUALITA': IL CASO DELMASTRO

 

Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro è stato recentemente condannato a otto mesi di carcere e a un anno di interdizione dai pubblici uffici, in quanto riconosciuto colpevole del reato di rivelazione di segreti d’ufficio. Aveva infatti passato al collega di partito Donzelli documenti riservati relativi al caso dell’anarchico Alfredo Cospito, il quale, in sciopero della fame per protesta  contro il regime del 41 bis, aveva ricevuto in carcere la visita di una delegazione del Partito Democratico. Di tali documenti Donzelli aveva fatto uso in parlamento per attaccare violentemente i componenti della suddetta delegazione, accusandoli di supportare non solo l’anarchico Cospito ma anche i mafiosi condannati al 41 bis. Appena sentita la sentenza di condanna, Delmastro, convinto di essere stato vittima di una giustizia politicizzata, ha esclamato: “Ci sarà pure un giudice a Berlino!”.

La frase da alcuni è attribuita a Brecht, ma nella sua opera non se ne ha riscontro. Proviene invece da un’opera di Emilio Broglio (Vita di Federico il Grande, 1874), il quale racconta di un mugnaio il quale subisce un evidente sopruso da un potente, un barone che aveva fatto deviare a proprio vantaggio un corso d’acqua che alimentava il mulino, riducendo sul lastrico il povero mugnaio. Costui, sebbene alcuni giudici, compiacenti o corrotti, diano ragione al barone, non si perde d’animo e confida talmente nella giustizia che esclama: “Ci sarà pure un giudice a Berlino!”. E infatti un giudice ci fu, la ragione del mugnaio fu riconosciuta e il barone dovette recedere dalla sua iniziativa.

Ma dunque la vicenda di Delmastro può paragonarsi a quella del mugnaio? Direi proprio di no, visto anzitutto in questo caso il potente è lui che, in qualità di sottosegretario alla Giustizia, si è fatto mandare dalla direzione penitenziaria quei documenti riservati; ed è lui che ha commesso un abuso, passando quei documenti riservati al collega (ed anche coinquilino) Donzelli perché ne facesse l’uso politico che abbiamo visto.

A me pare in conclusione che il Delmastro il giudice a Berlino l’abbia trovato. Ed è esattamente quello che l’ha condannato.

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